lunedì 23 febbraio 2015

Oscar del Trail 2014 e three for team

Che a me sta cosa piace da matti. Che vorrei essere lì e vedermeli sfilare tutti davanti, io in completo nero e papillon, ma con le cascadia verdi ramarro ai piedi che sorseggio un bicchiere di bollicine (che noi dall'alto della nostra maestrìa trail il prosecco da un tanto al chilo lo chiamiamo cosi')
Si perche' gli oscar del trail 2014 me l'immagino transitanti sul red carpet ed i candidati che scendono invece che da una limousine nera tirata a lucido da un trattore sporco di fango. Ma procediamo con ordine.

LA LOCATION si questa e' essenziale perché senza una buona location per la cerimonia siamo fritti, che non e' che i veri oscar li fanno a Sesta Godano, e' ovvio percui fare gli oscar del trail a firenze io penso che sia azzeccato, che poi se ci metti la prima vera edizione di un urban trail e' addirittura marketing di alto livello. Chapeau all'amico dalla C moscia. Si perche' io mi ci vedrei anche a corricchiare Lungarno al tramonto mentre i giapponesi mi fanno le foto che mi allaccio le stringhe chinato e con le chiappe rivolte a piazza della Signoria, poi un breve giro di shopping in quelle viucce tutta moda e brand ed infine doccia prima del dress code. Cioe' questa e' la mia idea, ma se resto a sorseggiare una bibita guardando i negozi di pelle e souvenir senza lo sbattone della corsa, sia chiaro che va bene lo stesso.
Mi presenterei profumato come Platinette nella hall dell'albergo con il mio speciale invito targato ST e mi accomoderei in una di quelle poltrone simil pelle umana che c'hanno questi mega alberghi e ci sprofonderei sopra (non ho mai capito come mai in 'sti posti lo sprofondamento sia direttamente proporzionale al costo della singola, in un ostello ci sono solo panche) Lì attenderei di sorseggiare le prime bollicine facendo mostra della suola usurata delle cascadia verde ramarro e osserverei l'arrivo dei pretendenti con un sigaro in bocca che manco Boss Hog se lo immagina.

IL VESTITO Sia chiaro che il punto di forza non e' la votazione che peraltro io non so manco quando e' avvenuta e tu arrivi agli oscar del trail e tutto e' gia' ben chiaro alla giuria, il punto di forza e' solo ed esclusivamente il vestito che devi indossare. Ovvio non come spettatore ma come prescelto nel gota dei corridori piu' gettonati della penisola, questo deve essere chiaro. La scarpa deve essere quella convenzionale, quella usata in gara nei colori che pero' si addicono di piu' al colore del vestito. Il vestito ... eh quello li e' il punto, la femmina deve essere lungo e scosciato che se c'hai la gamba piu' muscolosa di un maschio, nascondila ma depilati. Se sei maschio usa un buon calzino e non quello a compressione che se hai i pantaloni stretti non fai bella figura. Regola: Il nero va su tutto anche se usi la giacca antipioggia della Montane, se azzardi il papillon camo, sei il capo. Chiunque si presenti in felpa col cappuccio verra' radiato dal circuito mediatico internazionale della corsa off roads. Immediatamente.

L'INTIMO e' altrettanto importante come il vestito, in tutti gli oscar di rispetto si fa intravedere una mutanda o un reggiseno, e' la regola non scritta, ma c'e'. Chi azzarda vince o vincera', io saro' in prima fila a godermi lo spettacolo, fatemi vedere il pizzo. Maschi compresi.
Detto ciò l'oscar del trail puo' celebrare i nostri beniamini in santa pace con l'ultima ed importante nota degna delle migliori serate, LA STATUINA si perche' che oscar e' senza la statuella ? bhe feticisti del tecnico lo so che state pensando di farla in goretex oppure in materiale traspirante o a forma di handle bottle ... no la statuella la decido io e ce la meritiamo solo di  forma fallica e di dimensione africana per capirci, che piace ai maschi ed alle femminucce, forse piu' a loro, ma per una volta privilegiamo le donne che da quando hanno inventato il gonnellino da corsa hanno reso piu' piacevoli le cavalcate all'aperto. E che fallico sia, che quando la alzi in trionfo sara' un tripudio.
Buona notte oscar e buon urban trail.

Saltando a pie pari fra il sacro e il profano ieri, si proprio ieri, si e' svolta una manifestazione a cui, sia chiaro, io non ho partecipato per pura e semplice pigrizia. Perche' quando ero mezzo li per iscrivermi i 100 team erano perfettamente presenti ed abbondantemente prima del tempo massimo di iscrizione. FULLY BOOKED. E allora sì lo dico e non me ne pento. Lucianone ha fatto centro. Hai azzeccato la formula, azzeccato il periodo ed il luogo della manifestazione. Mi sembra che gli animi dei partecipanti erano decisamente festanti e di sicuro una buona fetta ne ha compreso la manifestazione che pur competitiva e'. B.R.A.V.O. per quelli che non hanno avuto inventiva manco per il nome, fischi e pernacchie. il prox anno non mi farò mangiare il pipino dalle mosche e iscrivero' il team piu' fetente della storia di rensen.

Che poi te lo dico adesso e mai piu', che quando ti ho abbracciato al roccaro anni orsono, che ero piu' puzzolente e sudato di un muflone e tu mi hai anche un po' schifato e con ragione io non ho mai detto scusa, bhe goditela adesso prima che ti faccia esplodere una fialetta puzzolente in negozio un giorno o l'altro :-)



Hasta l'oscar e hasta l'asta, siempre.  

venerdì 20 febbraio 2015

Il mondo che non va

Bhe si ci sta, non e’ che funzioni poi tutto come si deve, a modino per capirci. Eh che cio’ sti 5 minuti di liberta’ e mi vado a leggere online il quotidiano per eccellenza che invece di mettermi buon umore mi vomita notizie scellerate sui mali del mondo. Sia chiaro che io sono qui per combatterli tutti da vero supereroe, ma oggi non ce la faccio.

Che ci sono quelli che si sacconano per dei plurimiliardari che danno calci ad un pallone peraltro in mutandoni che manco Dorando Pietri a londra nel 1908 aveva il coraggio di indossare. Il baffuto con i rayban che quasi quasi mi ha fatto iniziare a suonare la chitarra, indagato per evasione fiscale pe trasporto di soldi in svizzera, che se ci scoppia la guerra io proprio Li mi trasferisco. In ukraina si bombardano prendendo spunti da gaza e Beyoncè che senza trucco e’ un cesso. Ecco proprio i brufoli della regina del pop mi ha fatto sbottare. Questo e’ proprio un mondo che non va. L’acne come i pidocchi dovevano scomparire ad inizio secolo scorso non portarceli dietro come in ritorno al futuro.

E allora fuori c’e’ anche il sole che splende forte e che poi fra due giorni piove anche, che come i vecchietti mi vengono i reumatismi e c’ho i dolori. Allora allaccio le scarpe, quasi minimal sia chiaro, quasi. ed indosso due vecchi pezzi di stoffa che se curassi anche il look in questo 2015 alla fine non sarebbe manco male … ed esco fuori a sgambettare.

Si che l’aria e’ anche fresca ma e’ mezzodi’, ma un po’ piu’ in là della meta’ e mentre salgo per la salita che mi portera’ poco piu’ in alto, sento anche quel sole che mi riscalda la schiena che e’ un piacere favoloso. Sono quelle belle sensazioni che ti fanno scoprire quanto e’ bello correre. Si perche’ non e’ che per tutti e’ uguale e a tutti piace correre come piace a me sia chiaro, ma a volte l’interrogativo e’ sempre quello: corri ?? ah si, a me non piace mi annoio  da questa affermazione parte il dibattito se sia piu’ bello correre o giocare a calcetto da infarto una volta alla settimana con i colleghi, oppure e’ piu’ bello correre o stare in panciolle sul divano sorseggiando una birra. Bhe diciamo che questo lo si fa post corsa percui non vale. Ecco superato questo ostacolo, non da poco, parte la malattia. Da qualche parte lessi che alcune religioni/sette vietano la corsa agli adepti perchè crea dipendenza. Un sorta di: ci vediamo giovedì sera, formiamo un cerchio, ci guardiamo negli occhi e snoccioliamo i nostri problemi e frustrazioni sul perche’ non abbiamo fatto le ripetute o su quanto siamo depressi per non aver fatto il lungo alla giusta andatura.

Ciao mi chiamoMauroGhirlanda ed e’ tre giorni che non indosso i pantacollant e una settimana che non faccio le ripetute sui 1000.

Ma quando oltrepassi la soglia che va dal: mi annoio a correre a non ne posso fare piu’ a meno. E prima che le endorfine girino come droga nelle mie vene alla fine sono un po’ piu’ in su con la schiena riscaldata e il morale alto. In spianata ho la voglia di fare qualche ripetuta trovando anche un po’ di solitudine. E metto anche in pace la prossima riunione dei runners anonimi ..

Cosa rara in pausa pranzo peraltro, che se vado a farle ai magazzini del cotone mi ci trovo che corre anche la massaia che se la sgambetta sotto il sole, ma in fondo che male c’e’, qui sta il punto, la strada i sentieri l’aria (di chi e’ l’aria) e di tutti e allora godiamocela. Si godiamocela.
Torno e me la gioco ancora un po’ con bocce di ghisa e sbarre d’acciaio. Ma il mondo che non va e’ in agguato e la mia scrivania finisce in mano ai musi gialli e trasloco sempre piu’ vicino all’oriente. Chi ci accoglie scracchia e sputa come un mantice in calore e la cosa mi disgusta assai, che tempo fa uno mi disse che bisogna anche rispettare le abitudini altrui. Bene mangero’ piu’ spesso fagioli post allenamento per scoreggiare piu’ fetido in questo mondo che non va.  


E che la furia dell’occidente sia con me con tutta la sua potenza.    


giovedì 12 febbraio 2015

L'ISOLA DEI FAMOSI .... DEL TRAIL

Si perche’ sta fissa ce l’ho da mo’ che la tiro fuori adesso che fa anche odiens. Ma la mia e’ veramente diversa perche’ si che c’e’ l’isola, ma io faccio il capitano di uno yacht in mezzo al mare con tre vasche idromassaggio e bibite fresche e nell’isola ci metto tutti quelli che nel mondo trail non posso piu’ vedere perche’ gli schifo mentre io sto in panciolle con la ciurma straniera piu’ cool del 2014.

Nella crew list del mio Sea Force One ci metto il meglio del meglio e ve lo dico in ordine sparso ma anche no: primo ufficiale di coperta lui, l’immenso hipster de noartri Anton jesus Krupicka e a seguire secondo ufficiale il sommo poeta barbuto Rob Krar, se lo merita dopo ‘sta western states e terzo ufficiale dawa che ci sta pure bene e siccome non se lo caga piu’ nessuno io me lo prendo con me anche se e’ naturalizzato mngialumache. Alla sala macchine Timothy Olson e famiglia, mai gliela toglierei quella Allen che bacia la roccia dell’hard rock mentre in cambusa Scott Jureck, l’illustre masterchef dell’ultramaratona in infermeria le due rappresentanti incontrastate del trail oltre frontiera Stefanie Howe and Fernanda Maciel perdonandogli quel malvagio tatuaggio sulla coscia da frikkettone io l’ho fatto gia’ tempo fa.
Io sommo capitano uncino pronto a sferrare attacchi all’isola.  

Sull’isola ci metterei una bella fetta di personcine poco gradite alla mia psiche che alla mia veneranda età mi fan girare gli zebei talmente veloci che manco Usain Bolt ci sta dietro. Chi abusa di presidentismo compulsivo (che magari una capatina sulla terra ferma ce la faccio anche io per fare autocritica costruttiìva), chi abusa di clientelismo consapevole, chi vuole fare il RE o La Regina del trail (che tanto il RE sono io, indiscusso peraltro) chi corre con le scarpe degli altri e chi si crede di essere l’inventore dell’acqua calda che poi nella borraccia o nel marsupio l’acqua calda fa anche schifo.
Ma in prima fila ci metterei i parlatori da spogliatoio, quelli che hanno sempre qualcosa di importante da dire, in ogni occasione e che mi riempono di saggezza la vita. Loro li voglio tutti li con i piedi in acqua e la pelle arsa dal sole.

Ecco li metterei tutti nudi, che tanto non c’hanno manco nulla da far vede, maschi e femmine che siano e gli direi: volete giocare con i gel e le barrette high carbs? Giocate dai. Manco fossero dei Seal tutti i giorni 20 miles (le lunghezze si misurano cosi’, sia chiaro) poi cercatevi da mangiare vendendo fufferie e vediamo se sopravvivete come sta facendo Rocco stimolato dalle zizze di Fanny.  

Io sommo capitano della piu’ grande truppa oltreoceano sono pronto a darvi battaglia sparandovi cannonate di scarpe chiodate e burro di arachidi da farvi bruciare il kiulo come i macachi e poi vediamo se alla fine sarete ancora in grado di sorridere sulle spalle degli altri.

Giusto per farvi capire che si vola bassi, low profile guardandosi bene allo specchio e non buttandosi con una tuta alare per arrivare uno, qualcuno arrivera’ sempre prima. Io.

Ma a sto punto mi sveglio da ‘sto sogno e mi rendo conto che la sveglia che ho messo questa mattina la posso spostare di un’oretta che tanto c’e’ il sole e magari a correre ci vado in pausa pranzo, ma anche no e alla fine lo so come va a finire che manco oggi mi metto le scarpe per correre e pian pianino mi trasformo in Baymax che piace tanto a mia figlia.

Ah che se corressi come mi prendo in giro vi ammazzo tutti alla prima occasione.

Ah 2 … una cosa vera c’e’ in tutto sto post il 27% del mio corpo e’ ricoperto di grasso che poi io mica me li faccio i selfie allo specchio per far vedere la trasformazione pre e post dieta sia chiaro, anche se c’ho seriamente pensato, ma so che non gradireste. Percui ‘ste foto hard me le tengo per me che se poi mi beccate a torso nudo la prox estate e vi sciocco mortalmente sono anche contento. Comunque non fa una piega e’ chiaro il 27% del mio corpo e’ ricoperto di adipe, grasso, ciccia, cotica chiamatela come piffero volete ma la percentuale rimane quella. Al momento sia chiaro. Ed io soffro tantissimo a rapportarmi con questi dati.
Perche’ mica sono un tricheco che vive al polo sud che c’ho bisogno di tutta sta roba piazzata lì. Mannaggia alla foca monaca e al national geogrphic.


E che la Sea Shepard vi arruoli al largo dell’isola dei famosi … del trail 

idromassaggio compulsivo