lunedì 11 aprile 2011

Una spessa linea di zucchero filato

Che bel allenamento, non ci avremmo scommesso 5 centesimi alle 6 e 15 di sabato mattina. C’e’ un’umidita’ da far paura, stare a genova e’ come stare in amazzonia stamattina. Sopra le nostre teste che’ un coltre di nebbia spessissima. Con Davide ci chiediamo perche’ proprio ieri era una giornata favolosa e stamattina invece c’e’ questo brutto tempo? Non riusciamo a trovare una risposta. Intanto incontriamo stefano ed iniziamo a salire. Il sudore cala sul nostro volto e goccia dopo goccia scende. Inizia ad essere tutto un po’ incredibile pia pianino vediamo una sagoma di sole che e’ appena salito in ciielo che man mano che saliamo si fa sempre piu’ evidente, piu’ nitida. Sembra tutto un po’ assurdo ma abbiamo “bucato” le nuvole come fanno gli aerei e adesso ci troviamo proprio sopra queste. E’ irreale, almeno per Genova trovarsi davanti questo scenario. Siamo gli unici (o forse ci piace crederlo) che stanno vedendo il sole. Ci fermiamo ad ammirare questo mare di zucchero filato.



Continuiamo il nostro giro passando per la vecchia cava e poi in direzione torretta di Quezzi che non ricordavo cosi’ lunga ma in un perfetto sentiero in falso piano impagabile per far girare le gambe. Poi una breve sosta e di nuovo in su per raggiungere forte Ratti bucando ancora quella spessa linea di zucchero filato. Ne esce un giro sereno di poco meno di 3 ore.

venerdì 8 aprile 2011

Richelieu - With my own two hands



Now I can change the world

With my own two hands

Make it a better place

With my own two hands

Make it a kinder place

With my own two hands

SALGO SU PER IL CRINALE, MI MANCANO VERAMENTE POCHI METRI PER RAGGIUNGERE IL FORTE. ULTIMO STRAPPO E CI SONO. SEMPRE LA SOLITA CARCASSA DI MACCHINA ARRUGGINITA, CHISSA MAI COME CI SARA ARRIVATA FIN QUI. OGGI E’ UNA GIORNATA FANTASTISTICA, POCO FA ERO IN SPIAGGIA E IN MENO DI TREQUARTI D’ORA SONO QUASSU’. HO FATICATO COME UNA BESTIA, MA FINALMENTE HO INIZIATO A SENTIRE NELL’ARIA QUEL BEL PROFUMO DI TIMO SELVATICO, QUEL PROFUMO DI LIBERTA’. HO INDOSSO LA TSHIRT DELL UTMB E UN PAIO DI CALZONCINI, SONO VENUTO SU DAL SENTIERO CHE SE LO VEDI DAL BASSO, SEMBRA CHE TAGLI LA MONTAGNETTA IN VERTICALE, MA CHE SE LO VEDI DALL’ALTO HAI COMUNQUE LA STESSA PROSPETTIVA. GENOVA LA VEDI BENE DAL MARE MA ANCHE DAI MONTI. IL SENTIERO E’ DIVISO IN 3 TRONCONI BELLI DRITTI CON TANTE BELLE PIETRE LISCE CHE QUANDO PIOVE O LO FACCIO DI NOTTE E’ UNO SPETTACOLO MA POI HA ANCHE 3 BREVI TRATTI DI DECOMPRESSIONE CHE TI FANNO PRENDERE UN POCHINO FIATO. OGGI HO LA MIA HANDLE BOTTLE CHE MI SONO COSTRUITO IN SETTIMANA E SONO GRATO DI ESSERE USCITO CON UNA BORRACCIA DI SALI IN MANO. IN CIMA E’ MOZZAFIATO, C’E UN PEZZETTO VERDE, MI SIEDO, STACCO LA MUSICA E CHIUDO GLI OCCHI. IL SOLE MI SCALDA, E RESPIRO, PRIMA CON AFFANNO PER LA SALITA POI PIAN PIANINO SI NORMALIZZA TUTTO. E’ UNA SENSAZIONE MAGICA, TOCCO CON LE MIE DUE MANI L’ERBA, WITH MY OWN TWO HANDS.


Now I could make peace on Earth

With my own two hands

And I could clean up the Earth

With my own two hands

And I can reach out to you

With my own two hands

MI ALZO RIPRENDO A CORRERE LUNGO IL SENTIERO INVERSO CHE MI PORTA AI CAMANDOLI, DEVO STARE ATTENTO AI PIETRONI PERCHE’ L’ULTIMA VOLTA CI HO PRESO UNA STORTA CHE MI HA LASCIATO GONFIA UNA CAVIGIA PER TEMPO. DA ADESSO IN POI E’ SEMPLICE E’ TUTTA DISCESA PER DI PIU’ ANCHE IN ASFALTO. NEL GIRO DI BREVE TEMPO SONO NELLA CREUZA CHE MI PORTA ALL’INIZIO DEL SENTIERO. INCONTRO UN PAIO DI RAGAZZI CHE VENGONO SU IN BICI, UN SEMPLICE CIAO E GIU DINUOVO. IL SUDORE MI ALLEVIA LA PRIMA SCOTTATURA DELLA SPIAGGIA E A TRATTI HO ANCHE QUALCHE BRIVIDO. POCO PRIMA DELLA 19 SONO A CASA, BACIO MIA MOGLIE E AFFERRO LA MIA PICCINA CHE CON ME HA PASSATO TUTTA LA MATTINA IN OSPEDALE


With our own, with our own two hands.

lunedì 4 aprile 2011

Trail Dei Gorrei 2011

A me piace. Mi e’ sempre piaciuto. Mi piace perche’ c’e’ Nando che lo organizza, Mi piace perche’ ci sono tanti passaggi brulli esposti senza un albero. Salite secche e discese tecniche. Mi piace perche’ ci sono i passaggi nei fiumi, dove ci sono le pozze che sembrano piscine naturali. Ieri avrei voluto tuffarmici dentro. Mi piace perche’ si respira ancora spirito trail. Semplice, puro e senza mezzi fronzoli. Mi piace punto e basta. Ieri e’ stata una giornata di sole e caldo epocale almeno per il periodo che fino alla scorsa settimana non si era ancora annunciato. E’ sempre bello incontrarsi abbracciarsi, sorridere e scherzare, e’ strano il mondo trail affascinante e vero come ben poche cose nel mondo dell’attuale sport. In pochi minuti sono pronto con le mie poche cose e quel sole che e’ appena salito in cielo e che proprio oggi ha iniziato a scaldare questo inizio di primavera. I primi kilometri sono su bel sterrato a tratti sentiero single trek e in poco tempo arriviamo in uno dei miei scenari preferiti. Una strada in brullo crinale che mi fa ricordare le foto di quelle 100 miglia americane. I primi 6 km sono la fine della gara degli anni passati percui vai di fiume e salitona che mi fa, da subito, arrancare e scoprire che le fatiche fatte fino ad adesso sono realmente molto poche. Al primo ristoro decido malaugatamente di prendere un gel e me ne ricorderò i km successivi. Il mio stomaco si appiccica ed anche con un bel bicchiere di coca non riesco a farlo ritornare sobrio. Alterno i sobbalzi a piccoli crampetti, ma che me frega.. Sono qui, di nuovo come gli anni precedenti. Ci si inoltra in un bel bosco, salgo scendo e giro ancora bene. Intorno al 16 km le mie gambe mi fanno ricordare che gli allenamenti in questi ultimi tempi sono stati non cosi’ intensi per continuare questi ritmi e pian pianino inizio a perdere forze e vengo superato da un bel po’ di gente. Non c’e’ problema. Ci sono, come ai vecchi tempi. Al 18 kilometro ho il tempo di paciugare un biscotto nel miele e farcirlo di uvetta per rimettermi in coda ed arrivare al bivio del lungo con il giro del corto. Quello che faccio io. Fra gli amici che incontro che mi sberleffano del perche’ io ho quasi finito, dico solamente in bocca al lupo e che quel lupo corra insieme a voi. Ancora un bel pezzo brullo e poi gli ultimi 3 kilometri tecnici in mezzo a alberi e ruscelli. Concludo in salita in 3 ore e 45 minuti questi 25 km che mi rimettono in sesta lo spirito ed il cuore. Non mangio e non faccio nulla se non catapultarmi in macchina e raggiungere le ragazze per andare assieme a teatro. Nel buio di quel teatro non riesco a togliermi dalla testa quelle immagini: i boschi, i riuscelli il sorriso di davide e stefano e di tutte le persone che ho incontrato, l’abbraccio di Nando la mattina e il sorriso di mia foglia che nel suo piccolo mondo pensa che suo papa’ sia un grande campione ( la mamma un pò meno ….).